1. |
Martello
02:40
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Un tribunale
nella testa
che ti parla
senza dir nulla
Nel labirinto
Jack Torrence
rimani fermo
scapperai?
Giovane,
trmò.
Cerchi qualcosa
forse un contatto,
sono due mesi
che fisso il muro
sentenza,
martello,
l’autocontrollo
non ha pietà
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2. |
Memorie dal sottosuono
03:20
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Sto in catena in quarantena, un po' mi manchi non ci sei più,
Sto aspettando che finisca, spero tu non impazzisca, no.
Forse dovrei re-iscrivermi a un liceo in Finlandia,
lì c’è la gente dai capelli biondi che risplende ma c’è poco sole.
L’ispirazione senza azione è sensazione che spira.
Ho guidato controvento nella notte per vedere che aria tira.
Alla parola musicista preferisco elettricista con un basso in mano (ma no), più che basso se affiancato a Claypool io mi sento un nano (naa so).
Sono un batterista ma nel senso che io accumulo batteri. Quando mi sveglio chiedo sempre che è successo ieri.
Dicono che somiglio a mio fratello non è vero lui somiglia a me,
quando ero piccolo non mi voleva, gli ho rubato le attenzioni.
E poi mi ha morso il naso nella culla, ahia.
È il primo ricordo che c’ho ed è legato alla competizione.
Se primeggio e avrò successo non mi odiate, è solo istinto
di conservazione.
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3. |
Vilipendio
07:30
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Lean out your window
I heard you singing.
My book is closed,
I read no more.
Watching the fire dance,
Golden hair
I've left my book
I read no more,
Singing and singing,
Lean out the window,
Sudo will shit all his own pants when he'll see this,
Syd Barrett is, his majesty, staring at him.
Too many thoughts, too many drugs or just purity.
The loving ones fade in the dark and so it is.
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4. |
Peritonite
03:10
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Ferie
ancora no!
Male
Stomaco!
Giulio non posso più stare così
sento una lama che affonda da qui.
Dammi qualcosa, endovenosa
o perdo il controllo
non sento più il colon.
Ansia.
Ketorolac,
non dormirò più
tentacoli blu
due flebo quaggiù.
Volevo andare là
in Jugoslavia
e invece sono qua
ricoverato
a Padova.
Disastro
In appendice,
peritonite
mi apron la panza
e niente vacanza!
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5. |
Buon compleanno, Sudo
08:45
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Sembra soltanto che non viviamo il presente, io e te.
Non si direbbe, vent'anni in un'ora, duocane.
Se si potesse vivere gli anni che si è.
Sto perdendo sempre più colpi a furia d’invecchiare.
Ero più sfacciato e convinto, dico in generale.
Temo che ‘sta storia del disco poi finisca male,
ché fatico a vederci chiaro quando è scuro il mare.
Guardo un foglio ma non mi va di riempirlo con ovvietà,
c’è un silenzio che per metà è presa in giro.
Giulio era un compagno di banco, un tipo regolare,
aveva in serbo tanti progetti, andati un po’ a puttane,
come i miei d’altronde distorti dall’universale
voglia a tutti i costi di emergere per respirare
aria amara d'ilarità, tra persone con dignità
e se cerco stabilità, trovo mura.
E se pure soldi in Money lui non dovesse avere,
e se pure sogni così lui non dovrebbe fare,
ama come forza vitale di rivoluzione,
personale, utile e folle, folla in dispersione.
Ostinando ci blocchiamo qua, tra indie e merda democristiana, aspettando che passerà. Tanti auguri.
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Duocane Bari, Italy
I Duocane nascono nel 2019 e da allora incidono più o meno un Ep o un disco all’anno. “Puzza di giovani” del 2019, e “Sudditi” del 2020. Ora “Teppisti in azione nella notte”(2022) e "rAmen" (2024). Stefano Capozzo al basso e Giovanni Solazzo alla batteria. ... more
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